
Il saluto romano, così detto perché si ritiene fosse stato in auge in epoca romana, è una forma di saluto utilizzata nel periodo fascista, che prevede il braccio destro teso in avanti-alto con la mano tesa aperta. La cinematografia e la tradizionale iconografia hanno diffuso altri tipi di gesti di saluto: il saluto detto legionario che consiste nel battere virilmente il pugno o la mano destra tesa sul petto (usato in parte ancora oggi in certe forme di "presentat'arm" militare), ed il saluto detto gladiatorio, consistente nell'affiancare l'avambraccio destro di chi saluta a quello di chi si vuol salutare e scambiarsi una reciproca stretta al di sopra del polso. Quest'ultimo è tutt'ora usanza diffusa in molti ambienti di estrema destra.
Il saluto romano adottato dai fascisti è attestato da numerose raffigurazioni sia nel mondo romano che nel mondo greco. Un esempio è il rilievo funerario di un paraphylax, cioè un ufficiale dei Diogmitoi, un corpo di polizia paramilitare. Nel rilievo, rinvenuto vicino ad Efeso e risalente al II secolo, il defunto saluta il proprio superiore tendendo il braccio destro a 45 gradi in avanti, con il palmo aperto, quattro dita unite e il pollice staccato. Gesti simili, meno rigidi, si trovano raffigurati anche sulla Colonna Traiana (salutatio dei legionari all'imperatore) e nelle statue di alcuni imperatori come Augusto e la statua equestre di Marco Aurelio.
Il saluto romano moderno era stato usato in origine dai legionari fiumaniHYPERLINK \l "_note-mito", consistente nel presentare il pugnale sguainato, e si salda con la tradizione classica per la volontà fascista di rappresentare una continuità con Roma antica.
Tra le ipotesi alternative minoritarie vi è quella di Rex Curry, un ricercatore statunitense che si occupa soprattutto di tesi "compottiste" e che sostiene la derivazione del saluto nazista dal saluto alla bandiera (Pledge of Allegiance) creato da Francis Bellamy nel 1892 e adottato nelle scuole degli Stati Uniti fin verso gli anni trenta.
Con l'avvento del nazismo in Germania anche il NSDAP adottò dal Fascismo italiano questo tipo di saluto. È possibile notare nei filmati d'epoca come nelle adunate spesso si salutasse oscillando la mano un modo forse più caloroso e istintivo di salutare.
Nell'Italia fascista Achille Starace, segretario del PNF promosse una campagna a favore del saluto romano, affinché sostituisse completamente la stretta di mano ritenuta "borghese" e poco igienica. Nonostante quest'ultimo argomento potesse essere abbastanza convincente, la campagna non riuscì nel suo intento, e perfino i personaggi più in vista del Regime Fascista continuarono a salutare con strette di mano dopo aver porto il saluto romano di rito.
Nell'attuale iconografia, soprattutto cinematografica, queste forme di saluto sono a volte legate a figure antagoniste ed ai "cattivi" dei film probabilmente per la simbologia che facilmente riporta a certe immagini del periodo nazi-fascista. Val la pena di ricordare il saluto fra Militi del Fuoco in Fahrenheit 451 di François Truffaut e il saluto al "Supremo Dessler" nelle saghe spaziali della Corazzata Spaziale Yamato di Leiji Matsumoto. Nella trilogia del Signore degli anelli le imponenti statue degli Argonath sono raffigurate con il braccio teso in avanti-alto, mentre il saluto dell'Impero terrestre dell'universo dello specchio di Star Trek è molto simile al saluto legionario, per non parlare ovviamente della moltitudine di film sull'antica Roma.
Il saluto romano è vietato in Italia dalla legge n. 645 del 20 giugno 1952 (Legge Scelba), recentemente aggiornata con la Legge n. 205 25 giugno 1993 (Legge Mancino), ma solo se compiuto con intento di "rivolgere la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o a compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista" e può essere punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da lire 400.000 a lire 1.000.000.
Il significato originario del saluto romano era molteplice, prevalendo quello augurale, con il quale si voleva trasmettere un influsso benefico dal salutante al salutato (la stessa etimologia di "saluto" discende da salus iuvare, augurare buona salute), ma può essere inteso anche come un gesto di pace per il fatto che si mostra il palmo della mano maestra vuoto e quindi inoffensivo. A quest'ultimo caso si potrebbe anche obiettare che nell'antica Roma la mano aperta simboleggiasse il gladio sguainato e quindi un gesto chiaramente offensivo.
Di sicuro, comunque, è un gesto che esprime simbolicamente un "dispiegamento di energia, volontà e forza", dunque considerato, per la sua virilità, adatto a rappresentare la forma di saluto ufficiale di un movimento come quello fascismo.
Il saluto romano adottato dai fascisti è attestato da numerose raffigurazioni sia nel mondo romano che nel mondo greco. Un esempio è il rilievo funerario di un paraphylax, cioè un ufficiale dei Diogmitoi, un corpo di polizia paramilitare. Nel rilievo, rinvenuto vicino ad Efeso e risalente al II secolo, il defunto saluta il proprio superiore tendendo il braccio destro a 45 gradi in avanti, con il palmo aperto, quattro dita unite e il pollice staccato. Gesti simili, meno rigidi, si trovano raffigurati anche sulla Colonna Traiana (salutatio dei legionari all'imperatore) e nelle statue di alcuni imperatori come Augusto e la statua equestre di Marco Aurelio.
Il saluto romano moderno era stato usato in origine dai legionari fiumaniHYPERLINK \l "_note-mito", consistente nel presentare il pugnale sguainato, e si salda con la tradizione classica per la volontà fascista di rappresentare una continuità con Roma antica.
Tra le ipotesi alternative minoritarie vi è quella di Rex Curry, un ricercatore statunitense che si occupa soprattutto di tesi "compottiste" e che sostiene la derivazione del saluto nazista dal saluto alla bandiera (Pledge of Allegiance) creato da Francis Bellamy nel 1892 e adottato nelle scuole degli Stati Uniti fin verso gli anni trenta.
Con l'avvento del nazismo in Germania anche il NSDAP adottò dal Fascismo italiano questo tipo di saluto. È possibile notare nei filmati d'epoca come nelle adunate spesso si salutasse oscillando la mano un modo forse più caloroso e istintivo di salutare.
Nell'Italia fascista Achille Starace, segretario del PNF promosse una campagna a favore del saluto romano, affinché sostituisse completamente la stretta di mano ritenuta "borghese" e poco igienica. Nonostante quest'ultimo argomento potesse essere abbastanza convincente, la campagna non riuscì nel suo intento, e perfino i personaggi più in vista del Regime Fascista continuarono a salutare con strette di mano dopo aver porto il saluto romano di rito.
Nell'attuale iconografia, soprattutto cinematografica, queste forme di saluto sono a volte legate a figure antagoniste ed ai "cattivi" dei film probabilmente per la simbologia che facilmente riporta a certe immagini del periodo nazi-fascista. Val la pena di ricordare il saluto fra Militi del Fuoco in Fahrenheit 451 di François Truffaut e il saluto al "Supremo Dessler" nelle saghe spaziali della Corazzata Spaziale Yamato di Leiji Matsumoto. Nella trilogia del Signore degli anelli le imponenti statue degli Argonath sono raffigurate con il braccio teso in avanti-alto, mentre il saluto dell'Impero terrestre dell'universo dello specchio di Star Trek è molto simile al saluto legionario, per non parlare ovviamente della moltitudine di film sull'antica Roma.
Il saluto romano è vietato in Italia dalla legge n. 645 del 20 giugno 1952 (Legge Scelba), recentemente aggiornata con la Legge n. 205 25 giugno 1993 (Legge Mancino), ma solo se compiuto con intento di "rivolgere la sua attività alla esaltazione di esponenti, principi, fatti e metodi propri del predetto partito o a compiere manifestazioni esteriori di carattere fascista" e può essere punito con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da lire 400.000 a lire 1.000.000.
Il significato originario del saluto romano era molteplice, prevalendo quello augurale, con il quale si voleva trasmettere un influsso benefico dal salutante al salutato (la stessa etimologia di "saluto" discende da salus iuvare, augurare buona salute), ma può essere inteso anche come un gesto di pace per il fatto che si mostra il palmo della mano maestra vuoto e quindi inoffensivo. A quest'ultimo caso si potrebbe anche obiettare che nell'antica Roma la mano aperta simboleggiasse il gladio sguainato e quindi un gesto chiaramente offensivo.
Di sicuro, comunque, è un gesto che esprime simbolicamente un "dispiegamento di energia, volontà e forza", dunque considerato, per la sua virilità, adatto a rappresentare la forma di saluto ufficiale di un movimento come quello fascismo.